Bilancio sociale e ambientale 2016
La città di Pordenone
Il comune di Pordenone si estende su un territorio di 38,21 km2 e conta 51.229 abitanti. La sua storia è legata al Noncello, fiume che l’attraversa e che ne ha segnato lo sviluppo economico e culturale. La città è ricca di storia e di bellezze architettoniche, come dimostra l’area del centro storico. Pordenone si connota per una grande attenzione alla cura delle risorse naturali ed è conosciuta per le numerose manifestazioni ed iniziative culturali, di rilevanza nazionale ed internazionale.
Le direttive che riguardano l’azione politica del comune nel commercio sono due:
- amplificare l’offerta per i cittadini permettendo a disposizione più beni e servizi al miglior prezzo;
- preservare l’identità dei luoghi e delle comunità che gravitano attorno alle localizzazioni elettive e/o storiche del commercio.
Una valenza importante assume il problema della riqualificazione e rivitalizzazione delle attività commerciali dei centri storici.
L’importanza, delicatezza e complessità del progetto impone di stabilire sinergie per un dialogo per la valorizzazione del centro, promosso dall’Amministrazione Comunale e aperto a tutti i soggetti portatori di interessi, tutto ciò al fine di produrre una pianificazione delle iniziative riguardanti i soggetti che operano all’interno del centro per evitare dispersione di risorse, creare le maggiori sinergie possibili fra le diverse imprese, tra attività commerciali, terziarie in genere e culturali, fra soggetti pubblici e privati.
Reti
Si è operato nei confronti di soggetti istituzionali, arrivando a superare inerzie createsi nel passato e riallacciando i rapporti con enti quali Provincia, Camera di Commercio, e i Comuni limitrofi con la creazione di un network interistituzionale, di cui il Comune di Pordenone si è fatto promotore, acquisendone poi la leadership, che rappresenta una struttura territoriale, deputata al coordinamento delle politiche inerenti allo sviluppo economico, in ambito sovracomunale. Inoltre, sono stati attivati processi di concertazione e condivisione con gli stakeholder cittadini, tra i quali le associazioni di categoria, dei consumatori, dei lavoratori, dei residenti.
L’Amministrazione ritiene che, anche grazie al suo operato, Pordenone dovrà in futuro trasformarsi non solo in una città dall’alto tasso di sviluppo economico, ma anche nella sede di eventi e manifestazioni culturali di grande respiro e dalla forte riconoscibilità esterna. Dovrà inoltre essere sede di istituzioni culturali e formative che mettano la città in grado di rispondere alle esigenze legate al ruolo di capoluogo di provincia.
Il potenziamento della rete dei “saperi” costituisce un fattore determinante per conciliare l’obiettivo del mantenimento dell’alta dinamicità economica e produttiva che contraddistingue il territorio con l’innalzamento della qualità della vita in città.
La Biblioteca, con le sue cinque sedi periferiche, nel corso degli ultimi 5 anni ha investito per innovare sia la struttura che i servizi offerti, che l’hanno trasformata in un condensatore sociale e un laboratorio di informazione. Un luogo dove poter incontrare persone, leggere un libro o un giornale, ascoltare e fare musica, assistere a una conferenza o a un concerto, visitare una mostra, frequentare un corso di formazione, progettare un sito web, coltivare i propri hobbies e così via.
Il complesso dei Musei cittadini di proprietà comunale oltre che essere istituzioni culturali e luoghi predestinati ad accogliere le opere esposte al pubblico ai fini di studio, educazione e svago, sono sempre più centri di produzione culturale, un polo di attrazione cittadina e turistica al tempo stesso. Negli ultimi anni i Musei e le Gallerie Armando Pizzinato ed Harry Bertoia sono divenuti location oltre che per numerose conferenze di carattere artistico o scientifico, anche luoghi per iniziative musicali, teatrali e performance artistiche in generale.
Attività culturali
L’Amministrazione comunale attribuisce una fondamentale importanza all’obiettivo della costruzione della rete della cultura ed è nell’ambito di questo obiettivo che si collocano tutte le azioni e gli strumenti. La forma partecipata con associazioni e realtà produttive del territorio è stata adottata nell’organizzazione di tutte le principali iniziative culturali come per esempio pordenonelegge.it, le giornate del Cinema Muto, la Rassegna Estate in Città, il Meeting di Land Art Humus Park e molte altre.
Il concetto di “Pordenone città educativa”: evidenzia la centralità dei bambini e delle bambine all’interno delle politiche dell’Amministrazione.
Prima infanzia: asili nido
Tre sono le diverse finalità che perseguono i nidi comunali: sociali, educative e di sostegno alla cultura per la prima infanzia, secondo i principi contenuti nella Carta del Servizio, offrendo ai bambini un luogo di socializzazione e di stimolo alle loro potenzialità affettive, sociali e cognitive mediante interventi educativi che valorizzano l’espressione della loro iniziativa creativa. Sostengono anche la continuità educativa con le famiglie e gli altri servizi rivolti all’infanzia. In Città sono attivi due Nidi comunali che accolgono complessivamente 98 bambini.
In forza dei comuni intendimenti si è assicurata alle scuole continuità finanziaria ed organizzativa ai progetti, sia dal punto di vista contenutistico che metodologico. Essi si sono rivelati fondamentali per l’arricchimento e l’approfondimento di temi culturali e formativi peculiari del territorio. Sono stati sviluppati i progetti con il metodo della progettazione partecipata come nel caso dell’iniziativa “Le Giornate della Memoria”, o del tavolo di lavoro per il finanziamento dei progetti da inserire nel P.O.F. (Piani di Offerta Formativa).
Ristorazione scolastica
Un ruolo importante per l’Amministrazione comunale lo riveste la ristorazione scolastica. Sono state messe in campo risorse economiche e professionalità per garantire un servizio in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali, psicologiche, relazionali del bambino, cercando di indirizzarlo nel contempo verso obiettivi di salute.
Per le famiglie è un modello di riferimento nutrizionale adeguato per la salute, attento a garantire l’aspetto igienico e capace di conciliare, all’interno di un progetto di qualità complessiva, la dietetica con la gastronomia e l’approccio educativo e ludico con quello nutrizionale.
Trasporti scolastici e Punti verdi
Le scuole dell'infazia, primarie e secondarie di I grado servite dal trasporto sono 15 con una media di circa 343 utenti nell’ultimo quinquennio. La stabilità dei numeri conferma che al momento non vi sono ulteriori esigenze da soddisfare.
Il Progetto Giovani segue i centri di aggregazione giovanile, gli spazi polifunzionali, il progetto Meeting e il lavoro di rete con le scuole, compresi percorsi di formazione per insegnanti e studenti. Collabora con il progetto "Per i bambini" (dell'Ambito e Servizio nidi-infanzia), segue le progettazione a favore dei giovani della città, la stesura di progetti per la richiesta di finanziamenti ad altri enti italiani ed europei, gestisce e partecipa a tavoli di lavoro intersettoriali sia con l'associazionismo giovanile che con la cooperazione del territorio, collabora ai piani di zona e si occupa della comunicazione delle iniziative progettate con l'esterno ed altri enti del territorio.
L’amministrazione mira al potenziamento del ruolo del Consorzio universitario in un’ottica di integrazione del sistema scolastico formativo e dell’Università nella rete delle politiche culturali, sia dal punto di vista della diffusione che dal punto di vista della produzione.
Il Consorzio Universitario di Pordenone è stato istituito nel 1992 con l’obiettivo di garantire alla città la presenza di corsi di livello universitario, offrendo questa opportunità in primo luogo agli studenti che, a vario titolo, erano impossibilitati ad un trasferimento di sede.
Offrire ai cittadini l’opportunità di praticare sport significa soprattutto creare occasioni per socializzare e per migliorare la propria qualità della vita. Proprio per questo motivo gli sforzi dell’Amministrazione non si sono focalizzati solo sugli sport più diffusi: tutte le discipline sono state ugualmente supportate, al fine di ampliare il più possibile la gamma di scelta dei cittadini.
In totale risultano essere 49 gli impianti sportivi curati dal Comune di Pordenone di cui 38 sono di proprietà e sono gestiti in convenzione con 49 associazioni sportive. Gli impianti sono stati frequentati in media da 200 persone al giorno, di cui 100 per attività sportiva e 100 per attività scolastica.
Il coinvolgimento dell’associazionismo e, in generale del privato sociale, è orientato allo sviluppo di una rete sociale improntata ai principi della governance e dell’empowerment di comunità. L’attenzione dell’Amministrazione nei confronti dell’associazionismo, e la volontà di affidare la gestione di servizi e l’organizzazione di attività e di iniziative rivolte alla comunità, riguarda tutti gli ambiti: sociale, sportivo, culturale e ricreativo.
I servizi sociali comunali garantiscono risposta a una crescente richiesta da parte di cittadini che si trovano in una temporanea situazione di disagio di varia natura e offrono un sostegno alla famiglia tramite la gestione diretta o convenzionata di alcuni servizi.
Gli interventi a contrasto del disagio minorile sono orientati a due principali finalità: i fini socio educativi e la prevenzione dei rischi di devianza e sostegno delle situazioni di disagio.
In questo campo sono aumentate le necessità e le richieste di intervento soprattutto specialistico (il servizio sociale è dotata di un'équipe dedicata alla tutela dei minori) in stretto rapporto con la magistratura, a fronte dell'incremento di situazioni problematiche sul versante della violenza di genere, delle fragilità genitoriali ed educative.
Nonostante il buono tessuto economico non mancano segnali dell’emergere di un fenomeno di “nuove povertà” in cui la situazione di disagio socio–economico è venuta a determinarsi a seguito della più complessa costruzione dello status di lavoratore o della perdita di status acquisiti come, ad esempio, quello di “lavoratore”. Gli effetti del particolare contesto economico ed occupazionale hanno fatto registrare un aumento della domanda di servizio da parte di persone che si sono venute a trovare in una situazione di precarietà.
L’Osservatorio comunale per l’Immigrazione si è occupato dei problemi della scuola e dei permessi di soggiorno. Si è investito molto sulla rete sociale ed istituzionale di soggetti che si occupano di immigrazione e si sono realizzati raccordi con tutte le realtà che sul territorio si interessano di immigrazione, di educazione e di doposcuola, con una mappatura delle risorse, una messa in rete delle informazioni, un maggiore raccordo con le Parrocchie, le scuole, le comunità religiose, le società sportive e i centri di aggregazione giovanile, promuovendo mostre ed eventi dedicati alle culture e alle religioni.
L’incremento del numero di anziani sul totale della popolazione, dovuto all’aumento dell’età media, impone, da un lato, di dare vita ad interventi volti a ritardare i processi di invecchiamento fisico e psichico e, dall’altro, di fare fronte ai fattori che pongono l’anziano in una posizione “debole”, quali il basso reddito, la mancanza di una rete parentale e i problemi di salute. Il pianeta anziani è però eterogeneo e sono compresenti, al suo interno, diverse situazioni e diversi modi di vivere questa fase della vita, a cui corrispondono anche bisogni diversificati. Questa diversità consente di considerare l’anziano anche come una risorsa che può dare ancora molto alla città.
Casa Serena è una residenza protetta polivalente rivolta all’ospitalità di anziani prevalentemente non autosufficienti, con prestazioni ed attività di tipo sanitario e riabilitativo e di tipo socio assistenziale e alberghiero. La struttura, che ha una capacità ricettiva complessiva di n. 243 posti letto per persone non autosufficienti, è accreditata dalla Regione Friuli Venezia Giulia ed è convenzionata con l’ASS n° 6, alla quale competono le attività sanitarie, infermieristiche e riabilitative. Il Centro diurno offre un servizio di ulteriori 25 posti ad anziani che la sera rientrano al proprio domicilio. La casa ospita inoltre 9 utenti autosufficienti.
Il campo della disabilità è uno dei più particolari nell’ambito del sociale, dove alle disabilità di ordine genetico e fisiologico si sommano nuove forme di disabilità conseguenti a traumi generici e a incidenti stradali. A queste si aggiungono, con un peso secondario, le disabilità gravi determinate da incidenti sul lavoro. Il fenomeno dell’handicap non è dunque limitato a problemi di ordine fisiologico e genetico, ma assume una valenza sociale generale di più estese dimensioni.
Il SAD è un servizio che aiuta a svolgere le attività della vita quotidiana, affinché le persone in difficoltà possano continuare a vivere nella propria casa e nel proprio ambiente. Gli interventi che vengono messi in atto sono adattati in relazione alla complessità ed alla evoluzione del bisogno, valorizzando appieno la capacità d’autonomia del fruitore, stimolando al massimo la socializzazione, interagendo e coinvolgendo le associazioni e le organizzazioni di volontariato presenti nel territorio. Il servizio, pur essendo rivolto principalmente agli anziani, ha tra i destinatari anche disabili, nuclei familiari e persone sole in condizioni di disagio, nonché minori.
L'amministrazione dal 2013 ha inteso istituire un unico servizio per la ricezione di istanze per interventi diversi a sostegno delle famiglie.
Il Regolamento comunale sulla tutela degli animali prevede una serie di norme a promozione della cura e della tutela della fauna e degli animali domestici presenti nel territorio comunale. Inoltre si pone un obiettivo educativo: il rispetto “della vita, della natura e dell’ambiente”.
La disponibilità di loculi nel cimitero urbano è in fase di esaurimento, negli altri cimiteri della città si punta all’espansione, in primis, del Cimitero di Rorai, per soddisfare le richieste di tumulazione in loculi di nuova costruzione (richiesta loculi) che non trovano più accoglimento nel cimitero urbano (ove sono disponibili solo pochissimi loculi in precedenza già occupati).
L’attività delle farmacie comunali nasce da norme precise conseguenti alla decisione dell’Amministrazione di farsi carico di assicurare, nel rispetto delle norme di settore, l’assistenza farmaceutica ai cittadini. L’attività svolta all’interno ha quindi una predominante componente di tipo sanitario legata al ruolo svolto dai farmacisti all’interno del servizio strutturato come farmacie comunali.
Qualità dell'urbanistica
Gli interventi nel settore dell’urbanistica si inseriscono in un più ampio disegno strategico che interessa anche altri ambiti da ritenersi fortemente correlati con la pianificazione del territorio:
- quello culturale, attraverso il quale si persegue l’obiettivo di far recuperare alla città di Pordenone il proprio “ruolo di capoluogo”;
- quello sociale, dove al tema del miglioramento della qualità di vita dell’anziano si sommano le politiche per il superamento del disagio giovanile e della convivenza civile di razze, culture e religioni diverse;
- quello ambientale, affinché la città diventi sempre più un luogo aperto ed accogliente sia nelle zone urbanizzate che in quelle più specificatamente naturali.
Il Comune di Pordenone dispone di un importante e consistente patrimonio immobiliare, costituito da pregevoli edifici storici, significativi esempi di architettura moderna, recenti nuove realizzazioni, spazi urbani articolati su vie e piazze e ampie aree di valenza paesaggistico ambientale.
Da molti indici si desume che le condizioni relative alla salute della popolazione provinciale sono migliori della media regionale e nazionale. La mortalità in provincia di Pordenone, ad esempio, è caratterizzata da valori significativamente inferiori rispetto alla media regionale.
La città vanta il primato come capoluogo in regione e il quarto posto in Italia, con il maggior rapporto di verde pubblico per residente, 141 mq nel 2015, (mq verde pubblico/residenti) come risulta dall’indagine curata da Lega Ambiente/Istat. Il fiume Noncello, il fiume Meduna e il sistema idrografico minore, costituiscono un “unicum” per preservare la biodiversità di un esteso ecosistema.
Il Gruppo Comunale di Protezione Civile attualmente conta 79 iscritti. I volontari intervengono in situazioni di emergenza (alluvioni, fortunali, nevicate intense, ecc.), prestando soccorso alla popolazione.
Ai volontari è affidata anche la sorveglianza degli argini fluviali. Svolgono anche azioni di prevenzione, con operazioni di manutenzione della vegetazione cresciuta nell’alveo fluviale.
Salvaguardare l’ambiente naturale e assicurare un quadro accettabile alle generazioni future sono diventate questioni vitali attorno alle quali ogni società locale ha sviluppato nuovi saperi e nuove forme di democraza diretta.
Anche qui a Pordenone, con l’azione integrata di tanti diversi soggetti, persone, istituzioni, associazioni, imprese, possiamo puntare verso uno sviluppo che sappia associare l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, con quello di tutelare l’assetto fisico e ambientale della Città.
Viabilità e mobilità sostenibile
Viabilità e mobilità sostenibile
Il territorio comunale dispone di una rete stradale di consistente estensione e capillarità (5,8 km di strade per kmq di territorio, per oltre il 90% di rango comunale o vicinale). Quasi il 36% della rete stradale è servita dal trasporto pubblico.
Inquinamento
La programmazione e la sostenibilità ambientale è stata il fulcro dell'attività del servizio Ambiente. Si è operato per definire:
- il piano comunale di classificazione acustica
- il piano comunale di qualità dell'aria di area vasta
- monitoraggi ambientali a tutela della salute pubblica
Riguardo alla gestione dei rifiuti, le decisioni assunte sono in linea con l’affermazione di una più elevata sensibilità ed una maggiore consapevolezza dell’ importanza di progettare ed attivare processi nei quali l’impatto ambientale viene considerato ex-ante, in fase di pianificazione dell’attività.
Il fiume Noncello, il fiume Meduna e il sistema idrografico minore (insieme al sistema verde) costituiscono un patrimonio inestimabile per assicurare la conservazione della biodiversità che costituisce un importante ed esteso ecosistema. Un’area dalle valenze territoriali inestimabili, con un equilibrio fragile e complesso dove convivono un patrimonio biologico, faunistico, flogistico, che si combinano in unico armonico patrimonio storico-architettonico ed archeologico da tutelare e conservare.
Il primo degli obiettivi che ci si pone per garantire alla città ed ai pordenonesi una migliore “qualità della vita” è il mantenimento in perfetta efficienza dei corsi d’acqua e la prevenzione degli eventi calamitosi.
Uno degli obiettivi dell’Amministrazione è quello di impegnarsi per interventi nel settore edilizio/energetico che privilegino impianti alimentati da materie prime rinnovabili, alternative e non inquinanti. Queste fonti rappresentano l’unico futuro, quello sostenibile, che coniuga il soddisfacimento dei bisogni energetici con il rispetto e il mantenimento dell’ambiente e della salute umana. In tal senso il Servizio Energia si è attivato per il miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio comunale e di quello in mano ai privati, mediante l’elaborazione di molteplici programmi.
Superando la concezione settoriale, negli ultimi anni si è puntato sull’organizzazione per team o gruppi di lavoro in un ottica di risultato. Sono stati avviati diversi momenti formativi che hanno coinvolto tutte le risorse umane puntando:
• sulla centralità del cittadino/utente;
• sulla crescita del senso di appartenenza
• su una maggiore e più diretta partecipazione di tutti, in modo da sviluppare lo “spirito di squadra”;
• sul favorire la diffusione delle competenze e la condivisione delle decisioni assunte in merito sia agli obiettivi da conseguire che alle modalità operative per realizzarli;
• sull’importanza di un’efficace comunicazione sia nei confronti dell’utenza che nei rapporti interni.
Sintesi dei risultati
Di seguito si espone una sintesi degli assi e quindi del grado di attuazione delle linee strategiche di mandato:
Risorse umane
Superando la concezione settoriale, negli ultimi anni si è puntato sull’organizzazione per team o gruppi di lavoro,favorendo lo sviluppo dello “spirito di squadra”, in un ottica di risultato. Sono stati avviati diversi momenti formativi che hanno coinvolto tutte le risorse umane per sensibilizzare verso l’erogazione di un servizio di qualità.
Risorse e budget
La politica di bilancio è stata improntata al mantenimento della pressione tributaria ed al recupero di base imponibile tramite la lotta all’evasione, che ha consentito sensibili recuperi.
Anche per le politiche sulle tariffe dei servizi erogati è stata sostanzialmente adottata una logica di mantenimento, con lievi ritocchi legati esclusivamente al recupero dell’inflazione come previsto nelle linee di indirizzo.
Dal link sottostante è possibile consultare la mappa della struttura organizativa dell'Ente:
http://www.comune.pordenone.it/it/comune/in-comune/struttura
Il Comune di Pordenone detiene partecipazioni in diverse società, consorzi, enti ed associazioni.
http://www.comune.pordenone.it/it/comune/amministrazione-trasparente/enti-controllati
L’Amministrazione ha assegnato una fondamentale importanza all’attività legale, attribuendogli un ruolo strategico di consulenza nei confronti degli altri settori del Comune, relativamente alla preparazione o emanazione di atti.
Grazie a questa scelta organizzativa si è ottenuta una diminuzione dei ricorsi e dei contenziosi contro l’Ente, il cui impatto è già apprezzabile.
E’ stato effettuato l’ampliamento dell’uso di strumentazioni informatiche e telematiche, sia all’interno dell’Ente che nelle relazioni con i cittadini e in ambito di procedure amministrative, è stato promosso uno sforzo di semplificazione. Particolarmente significativa è stata l’istituzione del front office per i cittadini e per le imprese. Tale strumento consente di agire sul piano della trasparenza, nonché di aumentare il livello di interattività con l’utenza.
Per perseguire l’obiettivo generale del costante miglioramento dei processi di comunicazione e relazione tra i cittadini e l’ente, si intende provvedere a una miglior definizione e al potenziamento delle funzioni dell’Urp all’interno di un sistema di comunicazione integrata dell’ente, che possa garantire (nei termini previsti dalla legge 150/2000) una gestione efficace della comunicazione dell’informazione, nel perseguimento degli obiettivi di efficacia, efficienza e trasparenza dell’azione amministrativa.
La città di Pordenone
Il comune di Pordenone si estende su un territorio di 38,21 km2 e conta 51.229 abitanti. La sua storia è legata al Noncello, fiume che l’attraversa e che ne ha segnato lo sviluppo economico e culturale. La città è ricca di storia e di bellezze architettoniche, come dimostra l’area del centro storico. Pordenone si connota per una grande attenzione alla cura delle risorse naturali ed è conosciuta per le numerose manifestazioni ed iniziative culturali, di rilevanza nazionale ed internazionale.
I dati relativi all'anno 2015 sono provvisori e potrebbero subire modifiche successive.
Le direttive che riguardano l’azione politica del comune nel commercio sono due:
- amplificare l’offerta per i cittadini permettendo a disposizione più beni e servizi al miglior prezzo;
- preservare l’identità dei luoghi e delle comunità che gravitano attorno alle localizzazioni elettive e/o storiche del commercio.
Una valenza importante assume il problema della riqualificazione e rivitalizzazione delle attività commerciali dei centri storici.
L’importanza, delicatezza e complessità del progetto impone di stabilire sinergie per un dialogo per la valorizzazione del centro, promosso dall’Amministrazione Comunale e aperto a tutti i soggetti portatori di interessi, tutto ciò al fine di produrre una pianificazione delle iniziative riguardanti i soggetti che operano all’interno del centro per evitare dispersione di risorse, creare le maggiori sinergie possibili fra le diverse imprese, tra attività commerciali, terziarie in genere e culturali, fra soggetti pubblici e privati.
Miglior utilizzo del tempo: azioni per rendere la burocrazia più sostenibile con il potenziamento dello Sportello unico per le imprese attraverso l'informatizzazione di tutti i procedimenti e la mappatura informatica di tutti gli uffici coinvolti nei procedimenti (zero carta). Potenziamento della rete dei comuni aderenti allo Sportello Unico con Pordenone capofila.
Creazione di un sistema che faciliti l'insediamento di nuove imprese attraverso un sistema di sviluppo delle competenze coordinato dalle scuole.
Si è operato a stretto contatto con il Consorzio universitario al fine di indirizzare l'offerta formativa secondo le esigenze del territorio. Si è contribuito all'attivazione di un nuovo corso triennale di disegno industriale realizzato in collaborazione con ISIA Roma design.
Si è operato per porre le basi per un accordo con il Polo tecnologico per favorire l'insediamento di nuove imprese culturali, creative e innovative, quale evoluzione strutturata di altre forme aggregative oggi presenti sul territorio, che saranno ospitate presso Villa Cattaneo.
Il comune ha ottenuto l'accreditamento della Regione per il servizio Informagiovani per l'orientamento come centro per l'impiego. In tal senso sono stati attivati contatti con le imprese del territorio le quali inviano le richieste di lavoro per la publicizzazione.
E' stato promosso un progetto di rete per la promozione di attività di microcredito finanziato con fondi messi a disposizione da soggetti pubblici e privati.
Artigianato: favorire le attività artigianali, lavorando a stretto contatto con le organizzazioni di categoria e creando una vetrina dell'artigianato di qualità e delle eccellenze produttive del territorio in un punto prestigioso della città.
L'amministrazione ha ottenuto il finanziamento relativo al progetto Pisus che contiene al suo interno l'intervento della vetrina dell'artigianato, in fase di realizzazione, con una spesa prevista di 10 mila euro.
Centro storico: promozione del mantenimento delle attività nel centro cittadino, che vede una fase di declino, attraverso la cooperazione con le associazioni di categoria ed offrendo aiuto nell'utilizzo di fondi Europei disponibili proprio per queste finalità.
Il Progetto PISUS contiene al suo interno la valorizzazione delle attività commercali nel centro cittadino. La Regione ha concesso un ulteriore finanziamento, a beneficio delle imprese, oltre al 1,2 milione di euro iniziale, di 500 mila euro.
7.822
soggetti detengono cariche in imprese
2015
Il PIL misura il valore monetario di tutti i beni e sevizi finali prodotti all’interno di un paese nel corso di un anno, a prescindere dalla nazionalità dei produttori. Uno dei metodi per il calcolo del PIL è quello del valore aggiunto, che somma i valori aggiunti delle singole imprese, cioè l’incremento di valore che ciascuna impresa apporta al costo dei beni intermedi e rappresenta il compenso per la ricchezza prodotta.
Pur in presenza di una leggera flessione del numero di imprese insediate, il PIL procapite di Pordenone si attesta negli anni, salvo una piccola flessione nel 2011, alla prima posizione tra i capoluoghi regionali.
Fonte: istituto Tagliacarne
Nell'anno 2014 il dato è influenzato dall'adunata nazionale degli Alpini.
61 utenti hanno risposto on-line al questionario.
Nel 2015 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto dalla gestione associata SUAP è stata pari a 7 su una scala da 1 a 10; tuttavia in calo rispetto all'8 del 2012.
Reti
Si è operato nei confronti di soggetti istituzionali, arrivando a superare inerzie createsi nel passato e riallacciando i rapporti con enti quali Provincia, Camera di Commercio, e i Comuni limitrofi con la creazione di un network interistituzionale, di cui il Comune di Pordenone si è fatto promotore, acquisendone poi la leadership, che rappresenta una struttura territoriale, deputata al coordinamento delle politiche inerenti allo sviluppo economico, in ambito sovracomunale. Inoltre, sono stati attivati processi di concertazione e condivisione con gli stakeholder cittadini, tra i quali le associazioni di categoria, dei consumatori, dei lavoratori, dei residenti.
Competitività del territorio: ampliamento stesura della rete in fibra ottica in città.
Tutte le sedi comunali sono state collegate con la realizzazione di circa 10,2 km di fibra ottica. Il finanziamento del Progetto PISUS consentirà, nei prossimi anni, un consistente investimento che collegherà tutte le principali sedi istituzionali.
Competitività del territorio: estensione della rete Wireless in città, con la creazione di una struttura per la gestione digitale di base che possa essere offerta anche al privato.
Nel corso del 2015 si sono raggiunti i 20 punti di accesso alla rete wireless con oltre 1000 accessi giornalieri.
L’Amministrazione ritiene che, anche grazie al suo operato, Pordenone dovrà in futuro trasformarsi non solo in una città dall’alto tasso di sviluppo economico, ma anche nella sede di eventi e manifestazioni culturali di grande respiro e dalla forte riconoscibilità esterna. Dovrà inoltre essere sede di istituzioni culturali e formative che mettano la città in grado di rispondere alle esigenze legate al ruolo di capoluogo di provincia.
Il potenziamento della rete dei “saperi” costituisce un fattore determinante per conciliare l’obiettivo del mantenimento dell’alta dinamicità economica e produttiva che contraddistingue il territorio con l’innalzamento della qualità della vita in città.
La Biblioteca, con le sue cinque sedi periferiche, nel corso degli ultimi 5 anni ha investito per innovare sia la struttura che i servizi offerti, che l’hanno trasformata in un condensatore sociale e un laboratorio di informazione. Un luogo dove poter incontrare persone, leggere un libro o un giornale, ascoltare e fare musica, assistere a una conferenza o a un concerto, visitare una mostra, frequentare un corso di formazione, progettare un sito web, coltivare i propri hobbies e così via.
Insieme alla scuola e alle istituzioni, costruzione di un legame basato sull' accessibilità attiva alla biblioteca e ai musei, sull'interazione negli eventi e sulla fruizione di tutti gli spazi pubblici muovendosi in libertà, autonomia e sicurezza.
Il 71% degli utenti (232) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2014 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto dalla biblioteca è stata pari a 8 su una scala da 1 a 10.
La Biblioteca civica, nonstante la diminuzione dei fondi, ha mantenuto un alto livello qualitativo coinvolgendo la rete dell'associazionismo e del volontariato coltivata negli anni e che ha consentito di gestire le cinque biblioteche di quartiere, avamposti della promozione della lettura nel tessuto urbano, e di supportare tutte le attività culturali proposte dalla sede centrale. Rimane da affrontare per il futuro la criticità rappresentata dalla diminuzione dei fondi per l'acquisto libri anche in vista della condivisione del contributo regionale in un eventuale sistema bibliotecario allargato alla UTI.
Il complesso dei Musei cittadini di proprietà comunale oltre che essere istituzioni culturali e luoghi predestinati ad accogliere le opere esposte al pubblico ai fini di studio, educazione e svago, sono sempre più centri di produzione culturale, un polo di attrazione cittadina e turistica al tempo stesso. Negli ultimi anni i Musei e le Gallerie Armando Pizzinato ed Harry Bertoia sono divenuti location oltre che per numerose conferenze di carattere artistico o scientifico, anche luoghi per iniziative musicali, teatrali e performance artistiche in generale.
Valorizzazione del patrimonio storico culturale con le figure del Pordenone, dell’Amalteo, del Calderari, del Pilacorte, che possono costituire elemento di integrazione fra i vari quartieri della città: Roraigrande, Vallenoncello, Villanova e Torre (con la sua funzione di chiesa madre), in un unicum con il centro storico; questo consentirà anche la valorizzazione della rete culturale ed artistica del Friuli Occidentale legando il capoluogo allo spilimberghese e al sanvitese
La valorizzazione del patrimonio storico culturale con le figure del Pordenone, dell’Amalteo, del Calderari, del Pilacorte, si è attuata mediante molteplici attività che si sono sviluppate nel corso del mandato con l'organizzazione di passeggiate culturali che hanno avuto come elemento caratterizzante la storia della città e delle sue principali figure artistiche.
Sono state realizzate in particolare quattro pubblicazioni con gli itinerari dei luoghi della cultura di Pordenone e due pubblicazioni su Giovanni Antonio de Sacchis detto il Pordenone, in tale ambito per valorizzare e diffondere la conoscenza delle suddette figure artistiche e il patrimonio artistico del Comune sono stati realizzati quattro spettacoli al Museo Civico d'Arte.
Nell’ambito dell’annuale rassegna Estate in Città sono state organizzate numerose visite guidate a cura di guide specialistiche e di associazioni di volontariato culturale con lo specifico obiettivo di far conoscere la storia della città e delle figure artistiche che ne hanno caratterizzato lo sviluppo culturale, collegandole anche alle testimonianze presenti nei vari quartieri.
Attivazione di microprogettualità per far uscire i ragazzi dalle aule scolastiche ed invadere i centri civici, la biblioteca, i musei.
La presenza continuativa di servizi educativo-didattici consente ai Musei di divenire luoghi permanenti di crescita e formazione, in grado di raggiungere fasce d'utenza sempre più ampie, meta per studenti, famiglie, appassionati d'arte.
Le Gallerie "Armando Pizzinato" e "Harry Bertoia" hanno offerto nuove occasioni di scambio e relazione; in particolare obiettivo principale per le due Gallerie è stato quello di presentare artisti, diversi per formazione e mezzi espressivi, capaci di cogliere e approfondire i diversi aspetti della contemporaneità, attraverso mostre, incontri ed eventi che hanno spaziato dalla pittura italiana di fine '800 fino alle ultime tendenze dell'arte contemporanea.
Attività culturali
L’Amministrazione comunale attribuisce una fondamentale importanza all’obiettivo della costruzione della rete della cultura ed è nell’ambito di questo obiettivo che si collocano tutte le azioni e gli strumenti. La forma partecipata con associazioni e realtà produttive del territorio è stata adottata nell’organizzazione di tutte le principali iniziative culturali come per esempio pordenonelegge.it, le giornate del Cinema Muto, la Rassegna Estate in Città, il Meeting di Land Art Humus Park e molte altre.
Si intende affrontare il tema della gestione delle strutture culturali avviando nuovi modelli organizzativi per la gestione dei contenitori culturali, che favoriscano una connessione tra domanda e offerta,
produzione e fruizione. Ciò sarà possibile attraverso l’organizzazione di progetti supportati da apposite strategie partecipative e tecniche di gestione, lo sviluppo di partnership pubblico-privato che allarghino il campo ai diversi portatori di interessi ed in particolare alle associazioni; impostare una immagine coordinata di comunicazione visiva ed immediatamente percepibile delle attività e delle manifestazioni/eventi culturali.
Creazione di un portale web di tutti gli operatori culturali, formali e informali, per condividere le iniziative e valorizzare un capitale sociale poco conosciuto dalla città, per interconnettere diversi attori ed iniziative, per sviluppare flussi di comunicazione in tempo reale.
Nel corso del quinquennio 2011/2016 la crisi economica ha notevolmente ridotto le risorse economiche e la cultura è il settore che in termini di percentuale sul bilancio comunale è stato più penalizzato.
Nonostante la riduzione del budget di spesa, attivando continue collaborazioni con le associazioni cittadine, aumentando il coinvolgimento di partner privati e attraverso un’oculata organizzazione amministrativa delle risorse, la città è rimasta sempre all'apice della classifica delle città d'Italia per reddito prodotto dalla cultura.
2.975
abbonamenti
Nel 2014 i costi sostenuti dall'ente a sostegno del funzionamento del teatro comprendono 380 mila euro di trasferimento all'associazione Teatro Verdi (di cui 24 mila euro per quote associative). La quota ammortamento per lo stabile di proprietà del comune, concesso in comodato, è pari a circa 719 mila euro.
Il concetto di “Pordenone città educativa”: evidenzia la centralità dei bambini e delle bambine all’interno delle politiche dell’Amministrazione.
Prima infanzia: asili nido
Tre sono le diverse finalità che perseguono i nidi comunali: sociali, educative e di sostegno alla cultura per la prima infanzia, secondo i principi contenuti nella Carta del Servizio, offrendo ai bambini un luogo di socializzazione e di stimolo alle loro potenzialità affettive, sociali e cognitive mediante interventi educativi che valorizzano l’espressione della loro iniziativa creativa. Sostengono anche la continuità educativa con le famiglie e gli altri servizi rivolti all’infanzia. In Città sono attivi due Nidi comunali che accolgono complessivamente 98 bambini.
Il Nido rappresenta un punto di riferimento per le famiglie con bambini diversamente abili o con difficoltà, per i quali predispone un progetto di accoglienza condiviso con i Servizi. La formazione continua degli operatori garantisce un alto livello di qualità che consente progetti individuali di accoglienza dei bambini, per i disabili, bambini a rischio di disagio sociale o stranieri.
Il trend in calo del numero delle domande presentate per accedere al nido è un ulteriore sintomo della condizione di disagio lavorativo in cui versano le famiglie pordenonesi.
Il 74% degli utenti (74) interpellati ha risposto al questionario.
Nove è il voto medio che le famiglie dei frequentanti assegnano complessivamente al Servizio Nidi del Comune (ogni aspetto sottoposto a valutazione ha ottenuto voto 9).
Nel 2014 la percentuale di copertura dei costi è pari al 39,90% mentre la quota coperta con la fiscalità generale è pari a circa 727 mila euro.
per mantenere il servizio pubblico degli asili nido con la capienza massima sarà necessario valutare se aumentare l’organico del personale comunale, attualmente ridotto, tenendo conto anche dell’età media degli educatori (14 su 19 superano i 50 anni) e delle varie tipologie di assenza anche prolungata o in alternativa acquisire dall’esterno parte delle risorse necessarie per il funzionamento del servizio.
contributi alle famiglie per l’accesso ai nidi accreditati: necessità di garantire la sostenibilità in bilancio del sostegno alle famiglie.
In forza dei comuni intendimenti si è assicurata alle scuole continuità finanziaria ed organizzativa ai progetti, sia dal punto di vista contenutistico che metodologico. Essi si sono rivelati fondamentali per l’arricchimento e l’approfondimento di temi culturali e formativi peculiari del territorio. Sono stati sviluppati i progetti con il metodo della progettazione partecipata come nel caso dell’iniziativa “Le Giornate della Memoria”, o del tavolo di lavoro per il finanziamento dei progetti da inserire nel P.O.F. (Piani di Offerta Formativa).
Ottimizzazione degli spazi interni ed esterni alle scuole quali aule, laboratori, mense, servizi, uffici, cortili, vie d’accesso, parcheggi, e ai controlli sulla congruità del rapporto spazi/allievi e sulle condizioni igienico-sanitarie.
Nel periodo 2012-2015 sono stati finanziati investimenti per interventi di manutenzione e sugli arredi delle scuole per complessivi 1,23 milioni di euro.
Tutti e quattro gli istituti comprensivi, per quanto concerne la scuola secondaria di primo grado, sono stati collegati con fibra ottica.
Creazione di uno spazio comune e coordinante per iniziative di rete delle istituzioni formali ed informali: rete tra scuole a sostegno dei progetti per l'autonomia scolastica; rete di associazioni ed organizzazioni per progetti specifici; monitoraggio locale e valorizzazione delle situazioni di eccellenza formativa. Azioni di orientamento e di sinergie con il mondo economico.
Coordinamento costante con i Dirigenti Scolastici, per evitare situazioni potenzialmente critiche, quali liste di attesa, sovraffollamento e/o decremento iscrizioni nei plessi, disequilibrio qualitativo o quantitativo nelle diverse scuole, per concordare iniziative comuni e per armonizzare modalità organizzative. Sussidiarietà e razionalizzazione,
ovvero potenziamento della rete fra le scuole di ogni ordine e grado e nel contempo attivazione delle sinergie con le proposte offerte dal territorio.
Prosecuzione della modifica graduale delle strutture scolastiche nell’ottica del risparmio energetico.
Attivazione di verifiche periodiche della sicurezza e dell’adeguamento alle norme degli istituti e delle palestre, con programmazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Prosecuzione dell'esperienza del Consiglio Comunale di Ragazzi/e, da ampliare sperimentalmente anche al primo biennio degli istituti superiori.
Avvio di un coordinamento con la Provincia, per armonizzare percorsi e orari del trasporto pubblico, coprogettare iniziative formative, concordare l'individuazione delle nuove sedi scolastiche, programmare le iniziative di orientamento scolastico e professionale, ed attivare interventi migliorativi su viabilità, parcheggi, accessi alle scuole superiori.
Sostegno alle attività aggiuntive ed integrative (pre e post scuola, lingue straniere ed informatica, manifestazioni artistiche e sportive), ed ai percorsi di prima accoglienza e recupero dal disagio.
Sono state sostenute le attività di pre e post scuola a supporto delle famiglie. A seguito del progetto formativo avviato nel 2013 per la definizione degli standard qualitativi dei servizi di dopo scuola, i gestori partecipanti hanno realizzato il proprio documento che è disponibile sul sito del Comune. Il comune sostiene le associazioni che operano sul territorio con circa 5 mila euro annui di contributo.
Potenziamento dei progetti di educazione alla legalità e al civismo, anche con la costituzione di gruppi di studio aperti alle associazioni.
La polizia municipale svolge regolarmente attività di educazione alla legalità presso tutte le scuole cittadine.
Sono presenti 9 scuole dell'infanzia statali e 5 paritarie
Sono presenti 12 scuole primarie statali e 2 paritarie
Sono presenti 4 scuole secondarie di primo grado statali e 2 paritarie
Sono presenti 12 scuole secondarie di II grado statali e 2 paritarie
Il Laboratorio “Consiglio Comunale dei Ragazzi” (CCR) è un progetto promosso e finanziato dall'Amministrazione Comunale, attuato grazie alla collaborazione tra le scuole e gli Assessorati. Lo scopo è quello di promuovere la cultura della partecipazione dei bambini e dei ragazzi alla vita della comunità cittadina, rendendoli protagonisti attivi della città e degli spazi da loro più frequentati. Il CCR è nato nel 2002 con l’avvio dei Laboratori per le scuole Elementari e Medie, intesi come "ambienti educativi", capaci di far interagire diverse componenti che fanno parte della comunità cittadina: ragazzi, insegnanti e amministratori comunali, che, con l’aiuto di facilitatori, fanno emergere proposte e suggerimenti per migliorare la città. Dal 2012 il progetto vede il coinvolgimento della consulta studentesca.
Data la rilevante presenza di alunni stranieri in alcune scuole, si è cercato, di concerto con i dirigenti scolastici, di porre in essere azioni atte a favorire una loro più equa distribuzione. Purtroppo, in ragione delle oggettive difficoltà di natura logistica, le criticità permangono soprattutto nei plessi adiacenti alle case popolari. Si è cercato, quindi, di alleggerire il fenomeno con la realizzazione di specifici progetti di integrazione rivolti a bambini e genitori sul rafforzamento della lingua e sulla condivisione delle regole.
Ristorazione scolastica
Un ruolo importante per l’Amministrazione comunale lo riveste la ristorazione scolastica. Sono state messe in campo risorse economiche e professionalità per garantire un servizio in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali, psicologiche, relazionali del bambino, cercando di indirizzarlo nel contempo verso obiettivi di salute.
Per le famiglie è un modello di riferimento nutrizionale adeguato per la salute, attento a garantire l’aspetto igienico e capace di conciliare, all’interno di un progetto di qualità complessiva, la dietetica con la gastronomia e l’approccio educativo e ludico con quello nutrizionale.
Rinnovo del progetto di certificazione ISO 9001-2008 nel servizio di ristorazione scolastica, ad attestare l’impegno al continuo miglioramento della qualità complessiva, in linea con gli avanzamenti
delle conoscenze scientifiche e nel rispetto delle attese delle comunità infantili.
Coinvolgimento della Scuola, le famiglie e i bambini, in un'attività di salvaguardia dell'ambiente con particolare attenzione nella ristorazione scolastica atta a favorire i “prodotti a km 0”, la scelta dell'acqua di rubinetto, la riduzione degli sprechi, l’utilizzo di stoviglie riutilizzabili, alla ricerca di un impatto ambientale minimo.
Potenziamento dell'attività a sostegno della promozione alla salute e la prevenzione dell'obesità nella popolazione infantile del Comune di Pordenone, stipulata nel protocollo d'intesa con Ass 6 nel 2007 e in rete con i Pediatri di Famiglia, l’Università di Udine e l'IS Burlo Garofalo, attraverso iniziative atte a favorire una alimentazione adeguata e una sana attività fisica (merenda sana, labori di cucina "le mani in pasta", complemese, pedibus, ciclobus,ecc.)
Il consumo a metà mattino di alimenti semplici quali frutta fresca, yogurt, cracker, ha indotto i bambini ad un atteggiamento a tavola di maggior accettabilità di alimenti “difficili” quali verdura, minestre, pesce, legumi, uova e una buona collaborazione con le famiglie.
Il 62% degli utenti (497) interpellati ha risposto al questionario.
Trasporti scolastici e Punti verdi
Le scuole dell'infazia, primarie e secondarie di I grado servite dal trasporto sono 15 con una media di circa 343 utenti nell’ultimo quinquennio. La stabilità dei numeri conferma che al momento non vi sono ulteriori esigenze da soddisfare.
L'85% degli utenti (297) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2015 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio scuolabus è stata pari a 9 su una scala da 1 a 10; il risultato è il medesimo del 2013.
Stante la riduzione delle risorse disponibili si è mantenuto il servizio per la fascia di utenti tra i 3 e i 6 anni per la quale sul territorio è presente un'offerta insufficiente.
Si è invece sospeso, dal 2013, il servizio per la fascia dei ragazzi più grandi che trovano un'offerta ampia nel territorio.
Il Progetto Giovani segue i centri di aggregazione giovanile, gli spazi polifunzionali, il progetto Meeting e il lavoro di rete con le scuole, compresi percorsi di formazione per insegnanti e studenti. Collabora con il progetto "Per i bambini" (dell'Ambito e Servizio nidi-infanzia), segue le progettazione a favore dei giovani della città, la stesura di progetti per la richiesta di finanziamenti ad altri enti italiani ed europei, gestisce e partecipa a tavoli di lavoro intersettoriali sia con l'associazionismo giovanile che con la cooperazione del territorio, collabora ai piani di zona e si occupa della comunicazione delle iniziative progettate con l'esterno ed altri enti del territorio.
Sostegno alle forme di associazione e d'impresa giovanile.
Nel maggio dell'anno 2015 è stato sottoscritto un accordo di cooperazione con il Polo Tecnologico per la gestione del complesso di Villa Cattaneo mediante l'avvio di un progetto sperimentale di insediamento ed attività di start up di imprese culturali creative. Nell'autunno sono previsti i primi insediamenti. Va sottolineato il progetto avviato dal servizio informagiovani con la realizzazione della Card Giovani che ha coinvolto associazioni sportive, culturali , attività commerciali con accesso facilitato ai possessori della card. Una importante iniziativa, a favore dei giovani è stata realizzata in collaborazione con la Coop Meduna, che ha destinato al Comune di Pordenone vantaggi in buoni spesa per i giovani coinvolti in percorsi formativi scuola-lavoro.
Identificazione dei luoghi e possibilità d'incontro con cogestione, che siano confortevoli e sicuri, responsabilizzanti ed accessibili, soprattutto pensando alle aree di periferia della città (Sede ragazzi panchina, Deposito Giordani, spazio civico di via Pontinia, Torre).
Investire sulle arti visive, sul design, sulla musica, sulle idee giovani espresse sul territorio per farne un brand ed il volano di una città che ha le carte in regola per diventare punto di riferimento europeo per la loro valorizzazione, anche in relazione al Nordest come capitale europea della Cultura nel 2019.
4.930
frequentanti C.A.G.
2015
I Centri di Aggregazione Giovanile rappresentano spazi di libera aggregazione giovanile che propongono occasioni di impegno del tempo libero e la possibilità di partecipare ad iniziative aventi contenuti formativi, informativi, educativi e socializzanti, con la presenza di operatori specializzati.
I C.A.G. sono rivolti a giovani d’età compresa tra i 14 e i 29 anni. Offrono attività culturali, ricreative, educative, sportive, teatrali, musicali e di hobbistica, in accordo con gli altri soggetti del territorio che si occupano di giovani. Dal 2008 il Centro di via Pirandello, a Villanova, è dedicato ad attività dell’A.S.S. 6 a favore dell’aggregazione di utenti di fascia giovanile con problemi psichici, per permettere un incremento delle loro potenzialità di integrazione sociale. Al Deposito Giordani lo studio di registrazione “P. Impastato” è dedicato alle attività di giovani band o singoli e sono disponibili anche attrezzature di grafica e stampa, si è aperta l’Area Aggregativa ed Associativa.
Il servizio Politiche giovanili ha continuato a garantire la gestione dei due Centri di Aggregazione Giovanile di Largo Cervignano e di Via Pontinia, a cui si è aggiunto dal 2015 un progetto per il quartiere di Vallenoncello.
Dal 2014 il Deposito Giordani non è più gestito dal comune ma da privati pertanto le iniziative e i partecipanti non sono più presenti nelle tabelle di cui sopra.
Dislocazione in edifici periferici dei servizi per i giovani, la riunificazione dei due servizi nello stesso edificio del settore II ha risolto la problematicità e creato più sinergia anche con gli altri servizi del settore (Cultura Musei Sport).
L’amministrazione mira al potenziamento del ruolo del Consorzio universitario in un’ottica di integrazione del sistema scolastico formativo e dell’Università nella rete delle politiche culturali, sia dal punto di vista della diffusione che dal punto di vista della produzione.
Il Consorzio Universitario di Pordenone è stato istituito nel 1992 con l’obiettivo di garantire alla città la presenza di corsi di livello universitario, offrendo questa opportunità in primo luogo agli studenti che, a vario titolo, erano impossibilitati ad un trasferimento di sede.
Concertazione intese col Consorzio Universitario per la messa a fuoco dell'offerta, guardando alla formazione anche di chi è già formato (aziende e contesti lavorativi).
Di concerto con il Consorzio universitario si è operato al fine di indirizzare l'offerta formativa secondo le esigenze del territorio. Si è contribuito all'attivazione di un nuovo corso triennale di disegno industriale realizzato in collaborazione con ISIA Roma design e si è attivato nuovo master in Energy Management per dall'anno accademico 2011/2012.
Favorire l'insediamento di nuove imprese attraverso la creazione di eccellenze nei segmenti dove sono più consolidate le competenze locali, con il coinvolgendo del mondo industriale e l'Università.
Di concerto con il Consorzio universitario si è operato al fine di indirizzare l'offerta formativa secondo le esigenze del territorio. Si è contribuito all'attivazione di un corso triennale di disegno industriale realizzato in collaborazione con ISIA Roma design e si è attivato un master in Energy Management.
Offrire ai cittadini l’opportunità di praticare sport significa soprattutto creare occasioni per socializzare e per migliorare la propria qualità della vita. Proprio per questo motivo gli sforzi dell’Amministrazione non si sono focalizzati solo sugli sport più diffusi: tutte le discipline sono state ugualmente supportate, al fine di ampliare il più possibile la gamma di scelta dei cittadini.
In totale risultano essere 49 gli impianti sportivi curati dal Comune di Pordenone di cui 38 sono di proprietà e sono gestiti in convenzione con 49 associazioni sportive. Gli impianti sono stati frequentati in media da 200 persone al giorno, di cui 100 per attività sportiva e 100 per attività scolastica.
Azioni orientate a far si che lo sport praticato rappresenti la più importante strategia per connettere la scuola al territorio.
Si opererà affinché a tutte le età e in ogni condizione di abilità, sia garantita l’accessibilità alle strutture ed agli impianti sportivi come una delle più preziose opportunità per migliorare la qualità della vita.
Favorire il radicarsi di una rete di associazioni sportive protagoniste attive del tessuto connettivo della città, coinvolgendole nella gestione degli impianti, attivando modelli di gestione aperti e condivisi.
Circa 7.600 persone (tra attività scolastica e sportiva) frequentano in media giornalmente gli impianti sportivi.
Tra manifestazioni sportive che hanno dato lustro alla Città, nell’anno 2015, in quanto di rilevanza nazionale ed internazionale:
Tra le manifestazioni del tempo libero dell’anno 2015 si segnalano:
I grandi eventi organizzati legati al tempo libero nell'anno 2015 sono i seguenti:
Il coinvolgimento dell’associazionismo e, in generale del privato sociale, è orientato allo sviluppo di una rete sociale improntata ai principi della governance e dell’empowerment di comunità. L’attenzione dell’Amministrazione nei confronti dell’associazionismo, e la volontà di affidare la gestione di servizi e l’organizzazione di attività e di iniziative rivolte alla comunità, riguarda tutti gli ambiti: sociale, sportivo, culturale e ricreativo.
386
associazioni con sede a Pordenone
Progetto “Associazioni online”
I servizi sociali comunali garantiscono risposta a una crescente richiesta da parte di cittadini che si trovano in una temporanea situazione di disagio di varia natura e offrono un sostegno alla famiglia tramite la gestione diretta o convenzionata di alcuni servizi.
Attivazione di lavori di Pubblica Utilità a favore di persone con lunga disoccupazione ed età avanzata, al fine di permettere il reinserimento nel mercato del lavoro.
Attivazione di lavori socialmente utili, a favore di persone espulse dal mercato del lavoro e con ammortizzatori sociali che integrano parzialmente il reddito.
Attivazione di percorsi formativi individualizzati a favore di donne disoccupate che intendono rientrare nel mondo del lavoro.
Gli interventi a contrasto del disagio minorile sono orientati a due principali finalità: i fini socio educativi e la prevenzione dei rischi di devianza e sostegno delle situazioni di disagio.
In questo campo sono aumentate le necessità e le richieste di intervento soprattutto specialistico (il servizio sociale è dotata di un'équipe dedicata alla tutela dei minori) in stretto rapporto con la magistratura, a fronte dell'incremento di situazioni problematiche sul versante della violenza di genere, delle fragilità genitoriali ed educative.
Sosterremo il diritto a giocare dei bambini e adegueremo il territorio fornendo loro le strutture necessarie.
Il sostegno economico ha l’obiettivo di garantire al minore, la cui famiglia è in difficoltà, occasioni di crescita e di socializzazione. I contributi sono inseriti all’interno di un percorso di presa in carico delle persone che prevede altri strumenti di intervento sociale rivolti a consentire a tutti i minori della città pari opportunità di crescita.
Il servizio affidi cura la selezione delle famiglie pertinenti all’accoglienza dei minori ed il sostegno agli affidamenti realizzati, garantendo le fondamentali cure familiari ai minori che ne sono privi per provvedimenti di natura temporanea. L’affidamento temporaneo si attua quando la famiglia d’origine non è in grado di occuparsi del minore in modo adeguato. Il bambino viene inserito in una famiglia provvisoria, ma accudente, disposta a relazionarsi anche con la famiglia di origine nell’interesse del minore. Alla famiglia d’origine viene offerta la possibilità di affrontare e superare, con il supporto di operatori specializzati, le difficoltà che ostacolano il proprio compito.
Il sostegno socio educativo è rivolto a bambini sia piccoli che frequentanti la scuola dell’obbligo, o anche di età superiore, con bisogni di aiuto educativo, nonché a famiglie con minori che presentano analoghe difficoltà, offrendo un supporto sia educativo che di osservazione del nucleo familiare di minori con diverse problematiche.
Sono stati garantiti interventi di doposcuola a singoli minori o a gruppi, servizi di pre e post scuola presso le sedi scolastiche cittadine (elementari e medie), trasporti vari, punti verdi o attività similari, su specifici progetti di lavoro proposti dal Servizio Sociale. Il progetto dei Centri Educativi è stato sviluppato ulteriormente, in modo da offrire un luogo ricreativo, di supporto didattico e di socializzazione.
Nell'ambito del nuovo piano di zona è stato varato un Forum permanente sul tema minori e famiglia attorno al quale sono cresciute notevolmente le relazioni di rete tra numerosi soggetti impegnati soprattutto nel campo dell'educazione e delle azioni sul territorio, anche con la nascita di nuove realtà. Complessivamente il sistema delle risposte in quest'area ha incrementato le capacità di intercettazione delle situazioni problematiche ed ha definito uno spazio di impegno comune denominato "Città educativa".
Con il Progetto P.A.S.S. (Accoglienza Stranieri a Scuola) sono stati ottenuti dei buoni risultati, esso è stato avviato dal Comune in collaborazione con le scuole all’interno delle quali si sono svolti dei laboratori creativi chiamati “Classi aperte” che hanno avuto come obiettivo quello di fornire a ragazzi con difficoltà scolastiche un contesto in cui far emergere abilità e capacità diverse da quelle generalmente richieste in classe. Altro intervento realizzato riguarda i laboratori per il recupero della capacità grafica e acustica, finalizzati al contrasto dell’insorgenza di disturbi specifici dell’apprendimento. Il progetto PASS ha ottenuto un finanziamento europeo tramite il Ministero dell’interno grazie al quale si è ulteriormente affinato il ventaglio di interventi specifici volti all’integrazione dei bambini e delle bambine straniere a scuola, delle classi che li accolgono, dei genitori, soprattutto le mamme, da valorizzare come soggetti attivi nel processo d'integrazione. Inoltre è stata avviata una proficua collaborazione con soggetti specializzati nell’approccio etnosistemico. Nell’anno 2015 gli interventi PASS - progetto FAI (fondi eu) hanno contato 537 bambini in interventi di gruppo e 40 con interventi di doposcuola.
Nonostante il buono tessuto economico non mancano segnali dell’emergere di un fenomeno di “nuove povertà” in cui la situazione di disagio socio–economico è venuta a determinarsi a seguito della più complessa costruzione dello status di lavoratore o della perdita di status acquisiti come, ad esempio, quello di “lavoratore”. Gli effetti del particolare contesto economico ed occupazionale hanno fatto registrare un aumento della domanda di servizio da parte di persone che si sono venute a trovare in una situazione di precarietà.
Promozione di occasioni di lavoro temporaneo, pubblicando bandi comunali per la selezione di personale - riservati a giovani o adulti con età avanzata - per lo svolgimento di incarichi di lavoro temporaneo presso gli uffici o i servizi del Comune.
Attivazione bonus per l’acquisto di prodotti scolastici a favore di famiglie in difficoltà; prestito dei principali libri di testo usati a famiglie in difficoltà; attivazione di una rete di doposcuola a favore di minori anche per il sostegno alla relazione e aggregazione con i coetanei, attivazione e implementazione di una équipe di educatori per il sostegno scolastico individualizzato ed educativo a favore di bambini e ragazzi provenienti da famiglie in difficoltà.
631
utenti italiani gestiti
2015
La crisi economica ha influito pesantemente sulle condizioni sociali di quella fascia di cittadini in stato di vulnerabilità, determinando in poco tempo un incremento rilevante della richiesta di sostegno da parte dei servizi sociali.
A ciò si è fatto fronte rinforzando la rete dei soggetti che collaborano per fornire risposte diversificate, anche d’emergenza, rispetto a bisogni fondamentali come l’accoglienza e la casa, la possibilità di riaffacciarsi ad un mercato del lavoro con sempre meno opportunità, la conseguente perdita di capacità reddituale e spesso di gestione del bilancio famigliare, la necessità di provvedere con maggiore frequenza al sostegno alimentare di interi nuclei famigliari.
Le progettazioni individuali sono finalizzate al sostegno di un’integrazione socio sanitaria e al miglioramento dell’efficacia degli interventi. Si tratta di interventi professionali realizzati dagli assistenti sociali. Con la partecipazione della persona, questi costruiscono un progetto di aiuto atto a promuovere la risoluzione dei problemi, tramite il recupero ed il potenziamento delle capacità personali di ciascuno.
I percorsi di orientamento al lavoro consistono in interventi di aiuto alle persone che non riescono a collocarsi o a sostenere un posto di lavoro e necessitano di un percorso di accompagnamento individualizzato tramite interventi educativi e abilitativi, borse lavoro, work experience, tirocini, inserimenti lavorativi, ecc.. Lo scopo dell’attività è rafforzare e/o costruire con le persone coinvolte adeguate competenze ed abilità utilizzabili nel lavoro.
Per rendere più efficaci i percorsi di reinserimento lavorativo tramite un raccordo più stretto tra servizi sociali e quelli più propriamente lavoristici è stata costituita un’équipe integrata tra operatori sociali e centro per l’impiego che costantemente raccoglie e valuta congiuntamente i casi proposti, prospettando percorsi volti ad aumentare il livello di occupabilità, con borse formative, occasioni di formazione specifica, tirocini, supporti e accompagnamenti specialistici, ecc. Tuttavia rimane critica la situazione sul fronte dell’offerta di lavoro da parte di un territorio che rileva i primi segnali di miglioramento economico, ma rimane ancora con poche opportunità per le fasce di popolazione più fragili.
Le molte e diversificate risposte, anche sperimentali (ad es. Housing First), sul fronte del disagio abitativo approntate grazie ad una consolidata rete di soggetti pubblici (ATER compreso) e privati hanno permesso di ammortizzare decisamente il rischio di un vera e propria emergenza abitativa. Tuttavia rimane aperta la necessità di un’offerta di alloggi a basso costo soprattutto a fronte di un patrimonio immobilare cittadino ampiamente inutilizzato. A tal proposito è stato steso un’ipotesi di progetto d’intesa con la Provincia, pubblicato sul n.5 dei Quaderni dell’osservatorio per le politiche abitative, che potrebbe costituire un buona pista di lavoro per il futuro.
L’Osservatorio comunale per l’Immigrazione si è occupato dei problemi della scuola e dei permessi di soggiorno. Si è investito molto sulla rete sociale ed istituzionale di soggetti che si occupano di immigrazione e si sono realizzati raccordi con tutte le realtà che sul territorio si interessano di immigrazione, di educazione e di doposcuola, con una mappatura delle risorse, una messa in rete delle informazioni, un maggiore raccordo con le Parrocchie, le scuole, le comunità religiose, le società sportive e i centri di aggregazione giovanile, promuovendo mostre ed eventi dedicati alle culture e alle religioni.
Sostegno alle attività che mirano a mettere in grado i nuovi abitanti di acquisire la lingua e la cultura italiana, prevedendo un rafforzamento delle strutture dei servizi sociali, al fine di dare continuità alla capacità di accoglienza dimostrata nel recente passato della nostra comunità.
797
stranieri gestiti
2015
L’incremento del numero di anziani sul totale della popolazione, dovuto all’aumento dell’età media, impone, da un lato, di dare vita ad interventi volti a ritardare i processi di invecchiamento fisico e psichico e, dall’altro, di fare fronte ai fattori che pongono l’anziano in una posizione “debole”, quali il basso reddito, la mancanza di una rete parentale e i problemi di salute. Il pianeta anziani è però eterogeneo e sono compresenti, al suo interno, diverse situazioni e diversi modi di vivere questa fase della vita, a cui corrispondono anche bisogni diversificati. Questa diversità consente di considerare l’anziano anche come una risorsa che può dare ancora molto alla città.
Realizzazione di corsi di formazione su aspetti pratici dell’assistenza a favore di badanti e familiari.
974
utenti gestiti
2015
I sostegni economici hanno interessato anziani in difficoltà economica e sono stati finalizzati all'acquisto di alimenti, al pagamento delle utenze o delle spese sanitarie. Ogni intervento di sostegno economico diverso da contributi derivanti da particolari normative (es. fitti onerosi, LR 10/98) viene subordinato ad una attenta verifica delle condizioni economiche e patrimoniali del richiedente.
Il servizio è rivolto ad anziani con autonomia compromessa o a persone non autosufficienti e offre interventi di cura della persona, nonché interventi di istruzione e informazione al famigliare accudente. Realizza per lo più interventi individualizzati secondo un piano di lavoro pre-concordato con l’utente e la sua famiglia.
Il centro sociale consente la realizzazione di attività di gruppo per lo più di tipo animativo e di occupazione del tempo libero, per contrastare fenomeni di solitudine, specie per coloro che vivono soli.
Il progetto “Colora il tuo tempo” rientra tra i progetti di informazione alle famiglie sulla fruibilità della rete dei servizi dedicati alle persone anziane, al fine di prevenire l’isolamento e favorire la socializzazione. Oltre alle finalità di informazione al cittadino, attraverso questo progetto, l’Amministrazione offre, in collaborazione con le associazioni del territorio, attività ricreative, culturali e informative e opportunità di svago, come per esempio: corsi di ginnastica, escursioni, visite a mostre e musei, spettacoli cinematografici, ingresso a palestre a costi agevolati o gratuiti. All’interno del progetto rientrano anche i soggiorni al mare, in montagna o nelle località termali, organizzati dalle associazioni e dal Sindacato Pensionati in collaborazione col Servizio Sociale. Al compimento del sessantacinquesimo anno di età il cittadino riceve la carta d’argento che gli permette di accedere alle agevolazioni previste per usufruire delle suddette iniziative socio–ricreative.
Nel 2015, stante la riduzione delle risorse e il ritardo nell'approvazione del bilancio, i corsi di ginnastica non sono stati effettuati nella prima parte dell'anno. Vi è stato, inoltre, un calo delle associazioni che hanno aderito all'iniziativa a causa dell'introduzione della fatturazione elettronica e dell'Isee che hanno disincentivato la partecipazione.
Il Centro sociale di Torre mette a disposizione 15 mini appartamenti a persone ultrasessantacinquenni autosufficienti ed è finalizzato a favorire il mantenimento degli anziani in un contesto sociale protetto, ma rispettoso della loro autonomia ed inserito nella comunità locale, rispetto alla quale è aperto e permeabile.
Da gennaio 2016 il Centro Anziani di Torre è confluito, assieme alla Casa per anziani Casa Serena, nell'ASP Umberto I.
Casa Serena è una residenza protetta polivalente rivolta all’ospitalità di anziani prevalentemente non autosufficienti, con prestazioni ed attività di tipo sanitario e riabilitativo e di tipo socio assistenziale e alberghiero. La struttura, che ha una capacità ricettiva complessiva di n. 243 posti letto per persone non autosufficienti, è accreditata dalla Regione Friuli Venezia Giulia ed è convenzionata con l’ASS n° 6, alla quale competono le attività sanitarie, infermieristiche e riabilitative. Il Centro diurno offre un servizio di ulteriori 25 posti ad anziani che la sera rientrano al proprio domicilio. La casa ospita inoltre 9 utenti autosufficienti.
Costituzione nuova ASP Umberto I per la gestione associata delle case di riposo cittadine e del Centro sociale di Torre.
352
utenti gestiti
2015
Dopo un periodo di stabilità, negli ultimi due anni, le domande in lista d'attesa hanno subito un sensibile incremento.
- Progetto Alimentazione - mantenimento dell’autonomia e/o capacità residua di alimentarsi;
- Progetto Cura e Prevenzione Lesioni da Decubito - prevenzione dell’insorgenza di lesioni da decubito e, laddove presenti e per quanto di competenza del personale di assistenza:idratazione, posturazione, corretta igiene personale;
- Progetto Intrattenimento e Progetti sociali e riabilitativi - miglioramento della qualità della vita dei residenti, tramite svariate attività ricreative, socializzanti e riabilitative presso i singoli nuclei;
- Progetto Recupero Continenza Urinaria - mantenimento della residua capacità di minzione controllata;
- Progetto Deambulazione - mantenimento della capacità residua nella deambulazione tramite assistenza di uno o due operatori o attraverso l’impiego di ausili (es. tripode, girello, bastone);
- Progetti per le famiglie quali i Cafè Alzheimer (progetti InformalMente), sostegno psicologico, consulenza e informazione sui temi dell’assistenza e dell’approccio alla persona con demenza.
Il Duomo - Il nucleo ospita 43 residenti, le cui camere sono distribuite su due ali. Per la tipologia di persone ospitate, il nucleo si caratterizza tendenzialmente come area socio relazionale.
Il Corso - Nel nucleo risiedono 26 anziani in condizione di non auto sufficienza, polipatologiche, con una notevole compromissione psicofisica e che necessitano di un’importante copertura assistenziale e sanitaria.
Il Castello – In questo nucleo risiedono 27 persone anziane in condizione di non auto sufficienza, polipatologici, con una situazione psicofisica meno compromessa rispetto a quella del nucleo “Il Corso”.
Il Fiume e Il Municipio - I nuclei sono composti rispettivamente da 26 e 27 residenti e si caratterizzano tendenzialmente come area ad alto/medio profilo assistenziale e sanitario.
Il Campanile – in questo nucleo di nuova costituzione risiedono 26 anziani non auto sufficienti, con polipatologie, con una notevole compromissione psicofisica e che necessitano di un’importante copertura assistenziale e sanitaria.
Il Parco - Il nucleo è composto da 20 persone residenti non autosufficienti, con sintomi di demenza o di Alzheimer e presenza di disturbi del comportamento, che richiedono specifici interventi di cura e assistenziali al fine di compensare il più possibile deficit cognitivi e limitare al minimo l’utilizzo di terapie farmacologiche.
Il 36% degli utenti (83) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2014 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto da Casa Serena è stata pari a 8 su una scala da 1 a 10; il risultato è il medesimo del 2010.
I dati di costo comprendono la posta ammortamenti.
L’obiettivo di costituire la nuova ASP Umberto I per la gestione associata delle case di riposo cittadine è stata realizzata il 1 gennaio 2016.
Il campo della disabilità è uno dei più particolari nell’ambito del sociale, dove alle disabilità di ordine genetico e fisiologico si sommano nuove forme di disabilità conseguenti a traumi generici e a incidenti stradali. A queste si aggiungono, con un peso secondario, le disabilità gravi determinate da incidenti sul lavoro. Il fenomeno dell’handicap non è dunque limitato a problemi di ordine fisiologico e genetico, ma assume una valenza sociale generale di più estese dimensioni.
238
utenti gestiti
2015
Progetto Assistenziale Individualizzato e Equipe multidisciplinare per l’handicap
L’offerta a favore di persone disabili di altri servizi rimasti a capo al Comune si concretizza in interventi e servizi per lo più attivabili su domanda individuale e avviati sulla scorta di un Progetto Assistenziale Individualizzato, sviluppato in sede di equipe multiprofessionale per l’Handicap e condiviso con l’interessato o la sua famiglia.
Il distretto sanitario si avvale di una propria unità operativa chiamata Equipe multidisciplinare per l’handicap, che si occupa:
· della presa in carico dei casi;
· dell’elaborazione del progetto di vita del disabile con la partecipazione dello stesso e della sua famiglia;
· del coordinamento della presa in carico integrata da parte dei vari servizi operanti sul territorio.
Centri diurni e centri socio-occupazionali – Servizi in delega all’Azienda per i Servizi Sanitari n.6
I Centri Diurni sono centri a finalità sociale riabilitativa, che accolgono i disabili nelle ore diurne integrando le funzioni assistenziali ed educative della famiglia. Sono distinti sulla base dell’età in centri per persone comprese tra i 14 e i 35 anni e centri per persone ultratrentacinquenni.
I centri socio-occupazionali sono strutture orientate allo sviluppo di abilità finalizzate all’inserimento lavorativo, sia di tipo relazionale che sociale e di performance e hanno una funzione integrativa dei percorsi didattici della scuola ed educativi della famiglia.
Il 43% degli utenti (68) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2014 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto è stata pari a 9 su una scala da 1 a 10; il risultato è il medesimo del 2011.
Migliorare la governance promuovendo e incentivando la partecipazione della rete sociale: gli investimenti effettuati hanno portato a un visibile miglioramento della partecipazione da parte della comunità, confermato anche dalla buona rispondenza ai processi avviati in fase di progettazione dei piani di zona.
Nell’area dei servizi alla disabilità, sono emersi con particolare criticità le carenze della rete dei servizi per quanto riguarda i gravi disturbi del comportamento, soprattutto in ambiente scolastico ed al termine del percorso previsto per l’obbligo scolastico. Si è quindi proceduto alla realizzazione di un progetto integrato con l’Azienda sanitaria che prevede appunto percorsi personalizzati e supporti assistenziali e sanitari specifici da attuarsi anche in contesti diversificati. I servizi socio-educativi in area disabilità sono erogati tramite il sistema dell’accreditamento. Le linee guida di gestione di tale sistema sono state integrate al fine di permettere una maggiore flessibilità rispetto alle nuove progettazioni, con particolare riguardo alla scuola. Ciò consentirà una co-progettazione specifica per ogni istituto comprensivo basata sulle diverse caratteristiche di ogni scuola.
Il SAD è un servizio che aiuta a svolgere le attività della vita quotidiana, affinché le persone in difficoltà possano continuare a vivere nella propria casa e nel proprio ambiente. Gli interventi che vengono messi in atto sono adattati in relazione alla complessità ed alla evoluzione del bisogno, valorizzando appieno la capacità d’autonomia del fruitore, stimolando al massimo la socializzazione, interagendo e coinvolgendo le associazioni e le organizzazioni di volontariato presenti nel territorio. Il servizio, pur essendo rivolto principalmente agli anziani, ha tra i destinatari anche disabili, nuclei familiari e persone sole in condizioni di disagio, nonché minori.
Potenziamento del Servizio di Assistenza Domiciliare, con particolare attenzione alle famiglie nelle quali sono presenti e gestite cronicità: apertura del servizio a famiglie in difficoltà nella gestione di anziani a domicilio; l'istituzione di una équipe specializzata nella gestione di demenze e Alzheimer a domicilio (psicologo, logopedista, assistenza).
246
utenti SAD gestiti
2015
Il SAD mette a disposizione i seguenti interventi:
- aiuto domiciliare per lo svolgimento delle attività quotidiane quali: promozione della socializzazione e dell’ autonomia, cura e igiene della persona, aiuto per il governo della casa, lavaggio e stiratura della biancheria, preparazione e somministrazione di pasti, disbrigo di pratiche varie e approvvigionamenti, accompagnamenti a visite e a terapie;
- assistenza domiciliare integrata con l’Azienda Sanitaria: a favore di persone non autosufficienti che necessitano anche di assistenza sanitaria e viene gestito in collaborazione con l’ ASS6;
- telesoccorso: si tratta di un servizio attivato prioritariamente in favore di persone anziane non abbienti che abbiano una situazione sanitaria a rischio pur non richiedendo un’assistenza continua;
- consegna di pasti caldi a domicilio e servizio di lavanderia;
- servizio di trasporto per le persone che non possono utilizzare i mezzi pubblici;
- gestione di un centro sociale diurno pomeridiano nei locali del Centro Anziani di Torre, per attività di aggregazione e recupero funzionale attraverso i gruppi memoria, che operano per la gestione, in gruppi ristretti, di tecniche finalizzate al recupero e al mantenimento della memoria.
Il 68% degli utenti (152) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2014 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto dal sevizio SAD è stata pari a 9 su una scala da 1 a 10; il risultato è il medesimo del 2011.
L'amministrazione dal 2013 ha inteso istituire un unico servizio per la ricezione di istanze per interventi diversi a sostegno delle famiglie.
Il Regolamento comunale sulla tutela degli animali prevede una serie di norme a promozione della cura e della tutela della fauna e degli animali domestici presenti nel territorio comunale. Inoltre si pone un obiettivo educativo: il rispetto “della vita, della natura e dell’ambiente”.
Il progetto “Adotta un cane”, inteso a promuovere l’adozione di un cane tra quelli rinvenuti nel territorio con un contributo economico di € 250,00 ha realizzato 69 adozioni nel quinquennio. L’importo viene erogato in due tranche, la seconda ad un anno dall’adozione e solo dopo presentazione di un attestato di buona salute del cane rilasciato da un veterinario.
La disponibilità di loculi nel cimitero urbano è in fase di esaurimento, negli altri cimiteri della città si punta all’espansione, in primis, del Cimitero di Rorai, per soddisfare le richieste di tumulazione in loculi di nuova costruzione (richiesta loculi) che non trovano più accoglimento nel cimitero urbano (ove sono disponibili solo pochissimi loculi in precedenza già occupati).
5
cimiteri gestiti
2015
La presenza del Comune nel settore intende produrre un effetto calmierante sul livello generale dei prezzi del mercato cittadino delle Onoranze funebri ritenendo che, per ovvie ragioni, in questi delicati frangenti le famiglie non possano essere considerate semplicemente dei “clienti”, non avendo né la possibilità né il tempo di confrontare e di discernere tra le diverse offerte. Il servizio offerto dal Comune rappresenta in questo senso una tutela per i cittadini.
Il 43% degli utenti (66) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2014 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto è stata pari a 9 su una scala da 1 a 10; il risultato è il medesimo del 2012.
L’attività delle farmacie comunali nasce da norme precise conseguenti alla decisione dell’Amministrazione di farsi carico di assicurare, nel rispetto delle norme di settore, l’assistenza farmaceutica ai cittadini. L’attività svolta all’interno ha quindi una predominante componente di tipo sanitario legata al ruolo svolto dai farmacisti all’interno del servizio strutturato come farmacie comunali.
Farmacie comunali: incentivazione e promozione del servizio di distribuzione dei farmaci per conto dell'Azienda sanitaria.
Incentivazione e promozione del servizio prenotazione degli esami clinici presso le farmacie comunali.
Il 62% degli utenti (359) interpellati ha risposto al questionario.
Nel 2014 gli utenti sono complessivamente soddisfatti infatti la valutazione del servizio offerto è stata pari a 9 su una scala da 1 a 10; il risultato è il medesimo del 2012.
Le farmacie comunali garantiscono all'ente un utile medio di oltre 200 mila euro a beneficio delle altre attività svolte dall'ente per il cittadino.
Qualità dell'urbanistica
Gli interventi nel settore dell’urbanistica si inseriscono in un più ampio disegno strategico che interessa anche altri ambiti da ritenersi fortemente correlati con la pianificazione del territorio:
- quello culturale, attraverso il quale si persegue l’obiettivo di far recuperare alla città di Pordenone il proprio “ruolo di capoluogo”;
- quello sociale, dove al tema del miglioramento della qualità di vita dell’anziano si sommano le politiche per il superamento del disagio giovanile e della convivenza civile di razze, culture e religioni diverse;
- quello ambientale, affinché la città diventi sempre più un luogo aperto ed accogliente sia nelle zone urbanizzate che in quelle più specificatamente naturali.
Realizzazione tramite un processo di “governance territoriale” del nuovo piano urbanistico i cui punti salienti saranno: la riqualificazione gli edifici e gli spazi pubblici del centro città, il miglioramento della qualità degli edifici, la connessione con il sistema del verde e dell’acqua, la valorizzazione delle piazze dei quartieri come zone aggregative, l’integrazione del piano urbanistico con un “piano di mobilità sostenibile”.
Il nuovo Piano regolatore è stato definitivamente approvato a marzo 2016.
Sono stati interessati dal processo di revisione anche il Piano comunale di classificazione acustica e il Piano Aria.
Sono stati promossi interventi atti ad assicurare una trasformazione funzionale di parti di Città con attenzione all’organicità di interventi diversi (ad esempio: costruzione di un servizio-accesso al servizio). Ne è nata l’esigenza di evidenziare la compatibilità fisica sul territorio e di considerare la variabile tempo come fattore importante per la realizzazione del programma amministrativo. Tale impostazione è sostenuta dal disegno urbanistico della struttura dei servizi pubblici che si era prefissato di rendere congruente la costruzione di un piano dei servizi con i modi di gestione delle attrezzature pubbliche.
Il Comune di Pordenone dispone di un importante e consistente patrimonio immobiliare, c